Il kathak nasce più di 2000 anni fa, nell' India del Nord. I Kathakas erano i menestrelli nomadi e i poeti che viaggiavano di villaggio in villaggio portando le storie e i messaggi della mitologia e delle antiche scritture, attraverso canzoni e danza. Queste leggende derivano dai grandi testi epici Mahabharata e Ramayana e dal Purana.
Durante il periodo Medievale, il Kathak viene portato all' interno delle corti regali dal popolo Moghul e diventa una forma di intrattenimento, e acquisisce grazia ed enfasi attraverso la parte ritmica. I costumi diventano più elaborati e i danzatori indossano preziosi gioielli. In questo periodo si sviluppa il Kathak come arte teatrale che mescola la potenza dei passi e delle piroette, i sottili e delicati movimenti delle mani e le intricate storie mimate.
Questa è l' unica danza classica che mescola due culture: quella Hindù e quella Musulmana.
Nel XIX secolo il Re dei Moghul Wajid Ali Shah porta un grande arricchimento tecnico ed espressivo al Kathak.
Il Kathak è formato da una parte tecnica ed una espressiva. La parte tecnica si basa sui bole, sillabe ritmiche astratte, eseguite con perfetti movimenti del corpo. Nella parte espressiva si raccontano storie dei poemi epici hindù, attraverso l' uso dei gesti delle mani e dell 'espressione.
Il danzatore indossa grandi cavigliere chiamate Ghungroo, che sono considerate parte del danzatore, e sono il linguaggio comune tra il danzatore e il percussionista.
Si dice che quando Krishna, la divinità dal corpo blu infinitamente bella, cattura il serpente Kalyia e danza sopra la sua testa, con i suoi campanelli produce il suono : "ta thei tat", le sillabe ritmiche del Kathak, per questo il Kathak è anche detto danza Natawara.